La costruzione del Muro il 13 agosto 1961 rappresenta un capitolo  molto drammatico della storia berlinese: oltre alla separazione delle persone, fu una violenza nel quotidiano dei Berlinesi, il muro infatti divise anche i cimiteri, le piazze, le stazioni dei metro, separandoli dai loro luoghi famigliari.

Alcuni pezzi conservati oggi ne esprimono il significato in modo diverso: dalla East Side Gallery che rappresenta l’entusiasmo della caduta di un sistema di repressione, il pezzo di muro trasformato in galleria d’arte ha 106 murales che rappresentano gli ideali di pace, tolleranza e libertà. Vedremo il bacio letale (ironico) tra Breznev ed Erich Honecker, ma anche murales che rappresentano il tema dell’ecologia quasi a simbolizzare la dittatura umana che l’uomo fa nella natura.

A pochi metri dalla East Side Gallery, l’Oberbaumbrücke, il ponte più bello di Berlino, collega il quartiere di Friedrichshain, dove ci troviamo ora, a Kreuzberg, oltre la Sprea. Sorvegliato speciale un tempo, l’Oberbaumbrücke

Il muro e il memoriale sulla Bernauer Strasse, ci fa capire la drammaticità della divisione, in effetti alcune case si trovano in parte nella zona occidentale e in parte nella zona orientale, divise in due dal muro, il teatro di fughe drammatiche, vedremo la  “striscia della morte” e la Cappella della Conciliazione, cercheremo di capire come e quanto la divisione abbia condizionato la vita e il quotidiano dei berlinesi, ma anche i motivi politici che hanno portato alla costruzione del muro.

Foto: Bild von Peter Dargatz auf Pixabay